Territorio
Morfologia ed ambiente
Lungo il rio Cameras tra le ultime falde settentrionali del Baldo e a quelle meridionali del gruppo del Mori si adagia Biaena, fra le colline di Monte Albano e di Corno, in un avvallamento coltivato prevalentemente a viti e delimitato, a oriente dall’Adige ad occidente dall'ormai scomparso lago di Loppio.
Mori è in una posizione strategica, in quanto punto di snodo e base di partenza per una serie di opportunità turistiche: escursioni naturalistiche sul Monte Baldo e in Val di Gresta, vacanze ed escursioni al lago di Garda, turismo culturale nella vicina Rovereto, ad Ala, e perché no, a Trento, celebre città del Concilio.
Il visitatore potrà scoprire luoghi interessanti come il sito archeologico della grotta del Colombo, il biotopo di Loppio, il percorso botanico di Monte Albano.
Il Comune di Mori comprende le frazioni di Besagno, Corniano, Loppio, Manzano, Molina, Mori Vecchio, Nomesino, Pannone, Ravazzone, Sano, Seghe Prime e Seghe Seconde, Valle San Felice,Varano, Tierno e Ravazzone.


Le trincee del Monte Nagià-Grom
Meta ideale per una piacevole passeggiata nella natura, il Nagià-Grom è anche uno dei luoghi del Trentino meridionale nei quali sono maggiormente visibili tracce della Grande Guerra.
Tutto questo grazie al lavoro del Gruppo Alpini di Mori che dal 2001 è impegnato nel recupero di sentieri, trincee e postazioni ma anche nella valorizzazione dell'area attraverso la realizzazione di segnaletica e strutture per la visita nonché la promozione di feste ed escursioni. . Nel settembre 1914 lo Stato Maggiore austro-ungarico decise la costruzione di una linea difensiva lungo la frontiera del Tirolo meridionale per garantire la difesa nel caso di un conflitto con il Regno d'Italia. Per accorciare la linea del fronte e risparmiare truppe ed armamenti in quel settore, l'esercito austro-ungarico abbandonò la linea tra lo Zugna e il Baldo nella bassa Vallagarina e si ritirò sino alla fascia di territorio compresa tra la Val di Gresta e Rovereto, lungo la quale furono costruiti alcuni capisaldi (Monte Faéè, Nagià-Grom, S. Anna, S. Giustina, Monte Garda).
L'accesso all'area è garantito da sentieri e mulattiere che partono da Manzano, Valle San Felice e Mori Vecchio.


Il lago di Loppio
Fino al 1959 il lago di Loppio una era tipico e suggestivo bacino lacustre alpino di notevole bellezza, frequentato dai giovani e meno giovani della zona di Mori e non solo. Nella valle che unisce il solco dell’Adige a quello del Garda, il lago di Loppio si originò a causa di un doppio sbarramento: una grossa frana ostruì il lato nord-occidentale, mentre il Rio Gresta con i suoi materiali bloccò il lato opposto. Negli anni 1939-40 e poi tra il 1954 ed il ‘59 fu scavata una galleria tra il fiume Adige ed il lago di Garda per riversare in quest’ultimo le acque eccedenti del fiume durante le piene ed eliminare così i pericoli di alluvione per la restante Valle dell’Adige e la città di Verona. Il tracciato della galleria venne realizzato proprio sotto il lago il Loppio, che si svuotò quando ne venne intercettata la falda. Ora del lago è rimasto solo il bacino prosciugato (la più estesa area palustre del Trentino), ed al posto dell’acqua vi è cresciuta una rigogliosa vegetazione che ospita molti specie di animali sia terrestri che volatili. Nei periodi di piogge abbondanti è possibile che il lago, per qualche giorno, torni a contenere dell’acqua, fino al suo graduale svuotamento per poi tornare una specie di savana.
Con una delibera della Giunta Provinciale del 1987 il bacino dell’ormai ex lago di Loppio è diventato un biotopo e come tale è tutelato.


Val di Gresta, l’orto biologico del Trentino
La Val di Gresta ha potuto conservare fino ad oggi, la sua identità di valle agricola, beneficiata sia dall’esposizione soleggiata sia dall’influsso del mite clima gardesano.
Le tradizioni contadine rivivono nel lavoro della campagna, coltivata in piccoli appezzamenti con metodi biologici. La Natura offre generosa verdure saporite e genuine: le versatili patate, i cavoli cappucci trasformati in gustosi crauti, il sedano e il curioso sedano-rapa, le salutari carote e poi il radicchio, le zucchine, i porri, i pomodori. Nella bassa valle, sono riprese con successo anche le coltivazioni della vite, del castagno e delle erbe officinali.
Seguendo il ritmo naturale delle stagioni, la Val di Gresta si rinnova e sorprende tutto l’anno. Ogni stagione veste il paesaggio di colori diversi, l’aria trasporta i sorprendenti profumi della terra e nel silenzio si riscopre la rilassante musica della natura.

