Frazioni


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Besagno

E’ una frazione del Comune di Mori composta da tre abitati, nettamente distinti fino a qualche decennio fa: Besagno, propriamente detto, posto a sud-est, lungo il rivo la Bis e la vecchia strada verso Mori; Lùghel, posto poco più a nord-ovest, oggi non distinto dall’abitato principale; Visnà, posto più a nord e a monte, ancora oggi ben distinto come una piccola frazione. È ricco di reperti romani e pare che vi sorgesse un tempietto sul dosso della chiesa, presso la quale vi è inoltre una lapide con due iscrizioni del nono secolo, tra i primi documenti cristiani anteriori al mille del Trentino.


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Loppio

È la frazione più occidentale del comune di Mori. Si trova in una stretta valle tra due complessi montuosi che la circondano, quello del monte Altissimo di Nago e quello del monte Biaena. Proprio per questo la frazione gode di meno luce del resto del territorio moriano, rendendo il clima più rigido rispetto al resto della borgata. L'aspetto più caratteristico della frazione è un piccolo lago omonimo attualmente prosciugato involontariamente per opera dell'uomo e trasformato in biotopo di interesse naturalistico. È presente anche una villa signorile e quanto rimane di Palazzo Castelbarco


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Molina

La località di Molina è così chiamata perché esistevano (uno esiste ancor oggi) dei mulini azionati dal rio Cameras, o forse perché colà il terreno cede facilmente all’impeto delle acque.Seghe Prime è situata in continuazione con Molina e poco più a valle sul Rio Cameras. L’abitato è ora costituito principalmente da case, ma in origine vi erano solo segherie, mulini ed altri opifici. Seghe Seconde (o Ultime) è posta ancor più a valle dove la valletta del rio Cameras si apre nel piano dell’Adige ed è un po’ più grande delle Prime. Mentre Seghe Prime era in passato considerata una parte di Molina, Seghe Ultime era considerata frazione di Mori. Le due Seghe sono sovrastate dal dosso di San Biagio, sul quale svetta un agile campaniletto romanico, unica traccia visibile da lontano di quella che era un’antichissima chiesa omonima, gravemente danneggiata durante la Prima guerra mondiale e definitivamente distrutta nel 1944.


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Nomesino

E’ una frazione di 90 abitanti situata in una conca sul versante montuoso verso la valle del rio Cameras. Si tratta di un villaggio di sapore montanaro, con case in pietra e ballatoi lignei. Paese antichissimo, abitato già nell’età del bronzo, Nomesino ha lasciato abbondanti tracce della sua storia. Discosta su di un vicino dosso sorse nel 1220 la chiesa di San Martino, attorno alla quale si sviluppò l’abitato, assumendo il disegno di un triangolo isoscele. Moltissimi i reperti archeologici, tra i quali la lapide di Emilia Maxuma, che costituirebbe il più antico testo latino rinvenuto in Trentino.


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Ravazzone

E’ la frazione posta più ad oriente del Comune di Mori, ed è in rapporto storicamente col fiume Adige, anche se in realtà ne è ora discosta. Ma, quasi a giustificare la distanza rispetto al suo ruolo primitivo, una curiosa tradizione locale dice che l’Adige un tempo era molto più alto e correva sotto le case, nelle quali si mostrano ancora gli antichi anelli di ferro per fissarvi le barche. L’importanza strategica del vicino guado sul fiume è testimoniata dalle numerose citazioni della località nei documenti più antichi. Nei pressi del “porto fluviale” di Ravazzone, nel lontano 1439, si svolse la prima parte del trasporto via terra ferma di una flottiglia della Repubblica marinara di Venezia, composta di alcune galee da guerra e oltre venti imbarcazioni di appoggio. Si trattò di un’impresa davvero formidabile, per fantasia, tempistica, capacità logistica e velocità d’azione.


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Valle San Felice


Valle San Felice è il primo paese che s’incontra risalendo la Val di Gresta ed è il più importante dal punto di vista storico ed artistico, in quanto sede dell’antichissima pieve di Gardumo, che comprendeva tutti i paesi della valle.
Adagiato in una conca, il paese di Valle San Felice è dominato dalla chiesa parrocchiale, isolata dall’abitato. La chiesa, ricostruita nel 1585, è il più importante edificio della Val di Gresta; contiene la splendida cappella di san Felice, edificata nel 1704 dai Benedetti di Castione, e ospita sculture di Cristoforo Benedetti e dipinti di Antonio Gresta.


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Manzano

L’abitato di Manzano è costituito da due nuclei originari, uno posto ad ovest, più a valle e forse più antico, e l’altro sviluppato attorno a San Antonio Abate. Giace sul territorio di Manzano lo storico castello di Nomesino, distrutto dai veneziani nel 1439. Nel 2004, durante i lavori di ristrutturazione di un edificio risalente al XV secolo, è stata scoperta una stele in marmo - poi denominata “idolo di Manzano”, si tratta di un pregevole manufatto in marmo di cui sono noti solo quattro esemplari simili in tutta Italia.


Tierno


Tierno (214 m s.l.m.) è una frazione di circa 1700 abitanti, posta a sud di Mori ai piedi del Monte Baldo. Sono presenti i resti del castello "Castel Palt" che è situato in località Coste di Tierno; confina con il comune di Brentonico in località Talpina e con la frazione di Besagno in corrispondenza dei declivi delle Coste di Tierno. Tierno è famoso per il suo carnevale: il "Gran carnevale di Tierno" che ogni anno attira molta gente. Soprattutto per la grande distribuzione dei "bigoi co' le sardele",ormai diventati il marchio della manifestazione.


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Sano

È una piccola frazione situata a sud ovest di Mori. Conta non più di 200 abitanti e una quarantina di case. Il centro della frazione è una piazza dove è presente la chiesa, dedicata a Sant'Antonio, e un parco giochi con campo da calcio. A lato del parco scorre il Rì, un torrente che poi si unisce al rio Cameras che attraversa Mori. Anticamente era presente anche un bar gestito dalle persone del paese, ma ora non più. La strada che porta a Sano funge anche da pista ciclabile, che si collega poi alla ciclabile per Loppio-Torbole. Questa strada porta anche alla Grotta del Colombo, una grotta risalente all'età della pietra.


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Corniano

Corniano, poco distante da Manzano, è un paese fantasma, abbandonato forse a seguito delle rappresaglie dei veneziani, che nel 1440 portarono alla distruzione dei castelli di Albano e di Nomesino, o forse a seguito della grande peste del 1630. Vi si trova l’antica chiesa di S. Agata, un gioiello dell’architettura romanica ed uno dei monumenti più interessanti della Val di Gresta e del Comune di Mori. Si trattava di un edificio cimiteriale e da essa provengono pietre del nono secolo.


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Pannone


Pannone (760 m s.l.m.) è una frazione di 229 abitanti situata al margine nord di un terrazzamento naturale che nel versante sud termina con un dosso dal quale svettano i ruderi del Castel Gresta, una volta di proprietà della famiglia dei Castelbarco. Fino agli anni sessanta Pannone era sede del comune della Val di Gresta, poi entrò a far parte del comune di Mori. Ricca delle coltivazioni di cavoli cappucci, carote e patate che rendono celebre la Val di Gresta, Pannone costituisce il centro fra l’alta e la bassa valle.


Varano

Varano è una frazione che conta attualmente 42 abitanti situata in Val di Gresta. L’abitato, posto al limitare della conca dell’alta val di Gresta, si raggiunge da Valle San Felice superando un dislivello di 300 metri.
Il villaggio gode di una posizione dominante che spiega l’antica origine dell’abitato (il nome, frequente in Italia, deriva da un prediale romano) e la presenza di scarsissimi ruderi di una costruzione castellana in cima al Dos Grom, indicata dalla tradizione come resto di una torre di avvistamento dei signori di Gresta.
Anche se minuscolo, il paese consta di quattro nuclei. Tipico è quello delle Arche, che prende il nome dai grandi arconi, ora tamponati, su cui poggiavano un tempo le abitazioni.